sabato 4 febbraio 2017

UWE TI AMA

di Federica Provenzano, Palermo 13/01/2017 h22:50 

Il tuo nome, UWE TI AMA, come nasce? A cosa si riferisce? la mancanza dell´amore nella nostra cittá, una bella impressione quando sono i nostri picciotti sotto l´effetto di cocaina a ballare e certamente scrivere "ti ama" e meglio come “jaentsch" nel caso di una denuncia per prendere soldi veloci da me. 

Cos’è per te l’arte? uno strumento utile. 

Molti artisti non considerano le proprie opere delle opere d’arte, tu che rapporto hai con le tue? sono sempre in un buon rapporto con le mie. 

Che pensi dell’arte all’interno del museo? Un oggetto cambia di significato in dipendenza dal luogo in cui è stato creato. Credi sia una questione valida per ogni tipo di arte? un museo é un carcere, ma una buona sicurezza dipende dal direttore del museo per la sua socialitá chiusa. 

La tua la definisci come street art? che ruolo dai a questa? streetart? sono opere nella libertá e si definiscono in metri quadrati in posti variabili. invece io mi occupo di una strategia degli interventi ad un oggetto che ha una profonditá cattiva, abusiva, affacinante. in questo caso la piazza garraffello é pure un oggetto. comunque non sono uno streetartista, ma apprezzo molto alcuni quadri che ci hanno regalato. 

Se le tue opere d’arte pubbliche fossero privatizzate e vendute, come reagiresti? dipende dal contratto del venditore. 

Pensi che le tue opere possano rendere migliore la città ed il modo in cui i cittadini la percepiscono e la vivono? io vivo dei risultati, non dei miei pensieri. i cittadini incazzati e felici sono la cornicia delle mie opere. 

Attraverso il segno ed il gesto artistico gli abitanti riescono a relazionarsi con i luoghi che, in mancanza di questi, prima trascuravano. Hai notato cambiamenti nell’atteggiamento dei passanti da prima a dopo la presenza della tua arte? io vivo dei risultati, non dei miei pensieri. i cittadini incazzati e felici sono la cornicia delle mie opere. 

Perché, tra tutte le città, hai scelto Palermo? come sei stato accolto? non ho scelto io palermo. palermo ha scelto me. sono una vittima se vuoi. 

In che modo cerchi di comunicare con la città e con i suoi abitanti? Riesci nel tuo intento? al´inizio ho creato bei fiori alla piazza garraffello, poi coca cola, la cattedrale dei rifiuti, banca nazion, il bancomat, l´aquila con la svastica, il si vende, durex. tutto per la comunicazione della bellezza dell´abusivismo d´arte con gli abitanti, i cittadini e la gente fuori dall´italia. 

La tua fama, nella nostra noncurante città, nel corso del tempo si è evoluta. Hai notato un riscontro positivo da parte dei cittadini e dell’amministrazione comunale di Palermo dopo esserti affermato, anche qui, come artista? evoluta alla facciata, no nella profonditá. per questa si chiama palermo e i cittadini sono il comune di palermo e a loro piacciano gli interventi veloci con cemento e vasi di plastica e prestiti infiniti per tutto senza rimborsare una volta e il mare é bello, pure il sole. che dire? 

Sembrerebbe un paradosso il fatto che dopo aver pulito la piazza dai rifiuti ed averli trasformati in un’istallazione hai scritto su una fontana cinquecentesca. ho aperto pure l´acqua con la mia responsabilita´, la ho pulita piú volte dagli imbrattamenti permanenti e tanti tanti servizi di questa fontana cinquecentesca, perché mi vergogno di dire che é una vergogna, per me, per noi e per i nostri visitatori che vengono da fuori dall´italia. poi nella altezza dei numerosi danni ho scritto "si vende“ con tutto il cuore. adesso ci vediamo al mio processo. ho una splendida documentazione di questa fontana di tutti i veri danni della fontana prima e dopo del mio "si vende“, perché sono anche un artista delle documentazioni. 

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